COME LAVORO
Il mio approccio psicoterapeutico è di tipo cognitivo-comportamentale. Si tratta di una forma di terapia psicologica che si basa sul presupposto che vi sia una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. La ricerca scientifica ha dimostrato, infatti, che le nostre reazioni emotive e comportamentali sono determinate dal modo in cui interpretiamo le varie situazioni, quindi dal significato che diamo agli eventi.
Le persone cercano di dare un senso e un significato a ciò che le circonda, ma a volte le convinzioni che abbiamo su noi stessi, sugli altri o sul mondo possono generare pensieri automatici, emozioni dolorose e vari tipi di sintomi. Nella relazione terapeutica il paziente potrà diventare più consapevole dei propri schemi cognitivi e delle proprie emozioni, in uno spazio in cui queste vengono accolte senza giudizio. Sarà anche possibile rileggere la propria storia e le proprie esperienze per poi avviare un cambiamento verso la costruzione di un’immagine di sé e del mondo diversa e più funzionale, che permetta di adattarsi ai cambiamenti e di far fronte alle sfide che la vita ci pone.
La mia esperienza e formazione si è arricchita negli anni, poiché sento la necessità di avere un approccio attento a tutti gli aspetti della persona per poter aiutare il mio paziente al meglio.
Ho studiato quindi alcune tecniche di rilassamento che i pazienti possono apprendere attivamente per gestire e regolari stati di ansia e stress.
Mi sono avvicinata con curiosità all’approccio della psicoterapia sensomotoria che utilizza strumenti di osservazione e di intervento rivolti principalmente al corpo. Obiettivo cardine della psicoterapia sensomotoria è aiutare il paziente a regolare le funzioni alterate del sistema nervoso, modificando i sintomi di sofferenza che il corpo manifesta e alcune credenze disfunzionali che causano difficoltà.
Generalmente ci accomoderemo a una scrivania o su delle poltroncine e lavoreremo insieme per circa un’ora. Oppure potremo fare un videocollquio on-line, via Skype, o su altra piattaforma.
Come in una scalata in montagna, spero di potere essere una buona guida alpina per il mio paziente, aprendogli la strada nei passaggi più impervi e difficili, affiancandolo per dargli sostegno nelle incertezze dell’esplorazione, lasciandolo camminare avanti, rimanendo presente, quando sarà più sicuro ed esperto.
Dalla vetta sarà più semplice vedere, capire, intuire significati e ritrovare la direzione e il senso che sentivamo di aver perso.